Sopra le nuvole. In Nessun Luogo, in Nessun Tempo.
Un uomo.
“Benvenuto!”
“Ma dove mi trovo? Ero nel mio letto. Ma… E il mio pigiama? E questa tunica? Sto sognando?”
“No, non sta sognando! Lei è proprio qui. Non è più nell’ospedale!”
“Ma scusi lei che è? E io che ci faccio qui? E che posto è questo?”
“Non si agiti! Adesso le spiego tutto! Sono qui per questo! Sono il suo Spirito Guida!” “Spirito guida? Sta scherzando vero? Non sono mica morto io. Perché mi guarda così? Sono morto?”
“Si, oggi alle 16, ora di Los Angeles, minuto più, minuto meno.”
L’uomo si fa triste in volto. Cerca un punto d’appoggio, sente che le gambe stanno per cedergli sotto il peso della notizia ma a parte le nuvole non vi è nulla di apparentemente solido.
“No. No. No. Non faccia così! Venga qua si appoggi a me!”
“E mia moglie… Carolyn?”
“Sua moglie? Dunque vediamo. Mi lasci consultare l’agenda. Qui non risulta nessuna Carolyn. Anzi lei risulta essere scapolo. Strano!”
“Ma dove mi trovo?”
“Diciamo…che questa è l’anticamera di quello che lei chiamerebbe aldilà… O eden… O paradiso…”
“Io non voglio stare qui… Io voglio tornare indietro…”
“Non si può ormai… Caspita! E’ tardissimo siamo in ritardo!”
“Ritardo per cosa?”
“Lei deve partire. Lassù la aspettano sa?”
“Chi mi aspetta? E poi io vorrei sapere, adesso…”
“Venga! Strada facendo le spiegherò tutto!”
Lo Spirito Guida prende l’uomo per mano, trascinandolo verso nessuna direzione. La loro meta, Nessun Luogo.
“Allora… Mentre camminiamo, ci sono alcune formalità burocratiche, un modulino da riempire… Niente di complicato!”
“Ma dove stiamo andando? Io non vedo nulla e poi di che modulo sta parlando?!”
“Non si preoccupi qui il paesaggio è un po’ monotono e il modulo eccolo qua! Ora lo compiliamo. Aspetti che cerco una penna, quando servono non si trovano mai. Uffa! che scocciatura!”
In quel mentre sopra le loro teste, un essere Alato.
“Che fortuna! Non si muova! Resti qui! Gabrieleeee!!!!!!!!!”
“E dove vuoi che vada…”
Lo Spirito Guida si allontana per discorrere con l’essere Alato.
“Eccomi! Ho recuperato la penna! Sempre disponibile Gabriele…”
“Penna? Ma quella è una piuma! Ma l’ha strappata a quel poveretto?”
“Strappata? Nooo… E poi guardi! Guardi come scrive bene!”
“Ommioddio!”
“Per carità! Non lo nomini invano! E’ suscettibile…”
“Ma chi?”
Lo Spirito Guida indica il cielo sopra le loro teste.
“Non mi dirà che…”
“Già! Lui poi, sente e vede tutto. Ma cambiamo discorso, torniamo al modulo. Allora, lei è il signor Leonard H. McCoy…”
“No guardi che si sbaglia io non mi chiamo Leonard.”
“No? E come allora?”
“DeForest…”
“Fanno sempre confusione in amministrazione, allora… DeForest H. Mc…”
“Il mio cognome non è McCoy!”
“No? Ma scusi lei chi è? Non è il signor McCoy?”
“No! Il mio nome è DeForest Kelley!”
“Oh bella! E’ sicuro? In amministrazione sono distratti a volte ma non da sbagliare completamente persona…”
“Certo che sono sicuro! Diamine!”
“E chi è il signor McCoy allora?”
“Il signor McCoy non esiste! E’ un personaggio di fantasia!”
“Ne è sicuro?”
“Si che lo sono! Io sono un attore! McCoy è un personaggio cinematografico che ho interpretato per anni!”
“Ma allora lei non è proprio il signor McCoy? Medico della Flotta Stellare? Nato ad Atlanta nel 2227?”
“Le ripeto! Quello è un personaggio di fantasia! Non esiste nessun McCoy! Io sono DeForest Kelley, l’attore che interpretava la parte di McCoy in una serie televisiva… Star Trek! Non ne ha mai sentito parlare?”
“Star Trek? Ho vaghi ricordi… Fantascienza se non erro… Ma lei non ha prestato servizio sulla nave federale Enterprise a partire dal 2266?”
“No!! Come glielo devo dire!?”
“Non si agiti! Stia calmo. Adesso vedrà che risolviamo tutto… Che bel pasticcio, proprio al mio primo accompagnamento…”
“E’ la prima volta che accompagna qualcuno… Nel… In… Insomma ha capito!”
“Si, ma non si allarmi! Sono molto preparato ho seguito un corso.”
“Ommiodio sono in buone mani!”
“Di nuovo! La prego! Vuole farmi fare una brutta figura?!”
“Beh… Tanto peggio di così…”
“Ma! Come si permette! Adesso sistemiamo tutto. Mi tenga per mano!”
Lo Spirito Guida e DeForest scompaiono dal Nessun Luogo, per ricomparire in Nessun Luogo. Solo un po’ più in là.
“Eccoci!”
“Ma come hai fatto…”
“Teletrasporto! Voi del 23° secolo dovreste esserci abituati no?”
“23° secolo? Le ripeto che io non sono McCoy! Io provengo dal 20°!”
“Ah! Già dimenticavo… Ecco vede la porta laggiù? Li c’è l’ufficio amministrativo. Mi segua.” “Le ripeto dove vuole che vada non c’è nulla qui!”
“Ma lei si lamenta sempre?”
“No! Solo quando sono morto!”
“Per fortuna non le capita spesso!”
“Comincio a pensarlo anch’io…”
L’ufficio è composto da una scrivania, immersa nelle nuvole. Dietro di essa un donna dall’espressione corrucciata. Davanti… Una lunga coda….
“Che disdetta! Guardi che coda!”
“Pure qui le code?”
“C’è carenza di personale…”
“Cos’è non ne muoiono a sufficienza?”
“Spiritoso. Piuttosto vediamo se riusciamo a trovare un modo per passare avanti!”
“Passare avanti? Non se ne parla! Sono una persona civile io! E poi non c’è molta gente…” “Lei dice così solo perché non sa, quanto possono durare le code qui…”
“Quanto?”
“Un’eternità!”
Lo Spirito Guida, con fare imbarazzato e trascinando DeForest per una mano, si intrufola nella coda e tra uno spintone, e un rimbrotto, riesce a portarsi allo sportello.
“Ehm… Buongiorno signorina…”
“Si comporta sempre cosi’ lei?”
“Oh! Mi scusi, ma è un caso urgente. Le presento il signor Kelley ma come vede sulla scheda che mi avete passato c’è scritto McCoy vede? Proprio qui.”
“Dia qua….”
“Tranquillo Leonard, adesso risolviamo tutto!”
“Non mi chiamo Leonard!”
“Certo scusa…. DeForest vero?”
“Giovanotto qui non c’è nessun errore!”
“Come?”
“Già come?”
“La scheda è corretta. Lei è il signor Leonard McCoy!”
“Senta signorina! Io non sono McCoy! Io sono DeForest Kelly! Sono,anzi, ero un attore!” “Ha un documento?”
“Certo! Come no! Quando muoio non dimentico mai di portare con me il passaporto!” “Ehm… Calmo Leon… DeForest! Ci penso io. Signorina per cortesia potrebbe controllare sul terminale?”
“D’accordo facciamo un tentativo ma vi avverto! E’ l’ultimo tentativo! Dunque vediamo…” “Ebbene?”
“Un attimo! Il server è sovraccarico… Ecco! DeForest Kelley, nato ad Atlanta, Georgia, Stati Uniti D’America, il 20 gennaio 1920, attualmente residente a Sherman Oaks, California, sempre Stati Uniti, deceduto l’11 giugno 1999…”
“Oggi è l’11 giugno! Allora hai ragione tu…”
“E’ un’ora che cerco di spiegartelo!”
“Impossibile! Il computer non sbaglia mai! Fatemi controllare! Non è ammissibile…”
“Vedi? Tutto risolto!”
“Già! Ma come avete fatto a scambiarmi con un personaggio di fantasia, insomma, io sono reale, o almeno lo ero. McCoy è pura fantasia!”
“Si sbaglia! Il signor McCoy esiste! Vede? Guardi il computer! Anche lui è deceduto oggi! Deve esserci stato uno scambio di schede!”
“Ma signorina è impossibile! A parte il fatto che se oggi è l’11 giugno del 1999 come può essere deceduto qualcuno del 23° secolo…”
“Ehm… De il tempo qui non funziona come laggiù. Non è una linea retta.”
“No? E cosa è?”
“Diciamo che è un… Un punto! Ecco! Ma non preoccuparti poi capirai!”
“Un punto? Avete finito anche le matite qui?”
“Ehm…”
“E comunque, McCoy non può esistere veramente! E’ solo il frutto della fantasia malata di sceneggiatori di Hollywood! L’Enterprise, la Flotta Stellare. E’ tutta finzione!”
“Mi spiace contraddirla signor Kelley. Il signor Leonard McCoy esiste, e probabilmente ora sta con il suo Spirito Guida, il quale si starà chiedendo, come mai, sulla sua scheda vi è scritto il suo nome!”
“Ma è pazzesco! Io non posso crederci. Sarebbe una coincidenza impossibile…”
“De… Qui tutto è possibile…”
La signorina compila rapidamente il nuovo certificato. Il Lasciapassare per Nessun Luogo in Nessun Tempo.
“Allora, ricapitolando lei è il signor DeForest Kelley.”
“Se sento ripetere, ancora un’altra volta il mio nome, finirò coll’impazzire!”
“Ehm… Ricominciamo… Lei è il signor…”
“Lo sappiamo tutti e tre chi sono! Vada avanti la prego! La dietro stanno cominciando a borbottare!”
“D’accordo. Nato ad Atlanta, Georgia, Stati Uniti D’America, il 20 gennaio 1920. Sesso, maschile, professione attore cinematografico. Mi corregga se qualcosa non va…”
“Vada avanti la prego…”
“…è sposato, dal 1945, con Carolyn Dowling. Da bambino cantava nel coro della chiesa, fino a che non è entrato nella Forbes Orchestra presso il Teatro Paramount di Atlanta…” “Cantavi? Nel coro della chiesa? Tu?”
“Perché? Cos’hai da dire a tal proposito?”
“No… Niente… Sentite certe tue espressioni…Tu! In un coro parrocchiale…”
“Umpf! Continui signorina… Prima finiamo, meglio è!”
“Dicevamo… Dopo una breve carriera di cantante è stato scoperto da uno talent scout della Paramount Pictures. Dopo anni alterni in cui ha interpretato personaggi minori, in serie televisive varie, molte ad ambientazione western…”
“Tu! Un cow-boy? A cavallo?”
“Beh? In gioventù o spesso interpretato la parte del cattivo , in telefilm ambientati nel west! Ho anche partecipato ad un film che è una pietra miliare del genere, ‘Sfida all’OK Corra’l” “Ma non stavi nello spazio? Dalle stelle alle stalle! Dei cavalli!”
“Signorina. Scusi. Non c’è un modulo per farsi assegnare un altro Spirito Guida?”
“Signori stiamo perdendo tempo! E come vedete la coda è lunga!”
“Certo lo scusi…”
“Scusare me? Oh! Bella..”
“Volete piantarla!?!”
“Ho! Certo ci scusi…”
“Concludendo… Nel 1966 entra a far parte del cast della fortunata serie di fantascienza, Star Trek. La serie si conclude nel 1969, ma la popolarità raggiunta da tale serie, la porta a girare 6 film in arco di tempo che va dal 1979 al 1991. Durante questi anni ha interpretato la parte del dottor McCoy medico di bordo di una nave stellare… Che coincidenza! Si chiama come l’altro McCoy!”
“Wow! E’ un pezzo che cerco di spiegarvelo!”
“Cerchi di capire signor Kelley è una coincidenza incredibile…”
“Quando lo dicevo io non lo era però…”
“Lo perdoni signorina… In fondo non è cattivo!”
“Già, mi perdoni… In fondo non sono cattivo, quanto lui!”
“Piantatela! Che giornata! Firmi qui signor Kelley ecco perfetto… Il Lasciapassare è pronto e ora sparite!”
Fuori dall’ufficio dell’amministrazione…
“Bene! Tutto è sistemato! Caspiterina! Siamo in grande ritardo!”
“In ritardo per cosa? Dove dobbiamo andare?”
“Dove devi andare! Io non ti accompagnerò fino lassù. Il mio compito è quasi terminato!” “Davvero? Mi spiace anche se sei lo Spirito Guida più pasticcione che abbia mai incontrato cominciavi a starmi simpatico!”
“Anche a me, Leon… Ehm… DeForest, dispiace lasciarti!”
“Uff! Quasi, quasi, mi rimangio quello che ho appena detto!”
DeForest e lo Spirito Guida, ora si trovano su una banchina, di quella che pare una stazione ferroviaria…
“Ma Spirito! Che posto è questo? Sembra la vecchia stazione di quando vivevo ad Atlanta, ma ero un bambino…”
“Diciamo, che per comodità ci siamo ispirati ai tuoi ricordi. Ogni anima ha un luogo di partenza ed un mezzo di trasporto diverso. Questo è il tuo!”
“Con un treno? Questa poi! Arriverò in, insomma… Là… Hai capito no? In treno?”
“Ho capito De! Si in treno! Perché? Preferivi un aereo? Una nave? Un’auto? Una nave spaziale?”
“Non ricominciamo a parlare di spazio ok?”
“Per esempio, se tu fossi stato veramente il signor McCoy probabilmente, al posto della stazione vi sarebbe stata una pedana del teletrasporto…”
“Ne dubito…”
“Perché dici così? Nel 23° secolo la gente usa spesso questo pratico sistema di viaggiare!” “Se quel McCoy, somiglia anche solo un poco, al McCoy che ho conosciuto io piuttosto che usare il teletrasporto, se occorre, la farà a piedi la strada!”
Una colonna di vapore bianco, annuncia l’arrivo del convoglio. Una vecchia locomotiva a vapore di colore bianco, traina una sola carrozza.
“E’ giunto il momento. Ci dobbiamo salutare.”
“Ma quanto durerà il viaggio? Spero non come le code agli uffici…”
“Dipende… Dipende da te, da come hai condotto la tua vita…”
“Capisco…”
Dalla carrozza scendono due persone, abbigliate da capotreno e bigliettaio…
“Vai De… Sono qui per te!” “Ok. Beh grazie di tutto… Arrivederci…”
DeForest sale sulla carrozza, e va a sedersi al primo scompartimento. Il capostazione, fischia agitando la paletta. Il treno, lentamente comincia a muoversi… DeForest si affaccia al finestrino…
“Un momento…Ehi! Ehi! Spirito Guida!”
Lo Spirito Guida torna sui suoi passi e comincia a rincorrere il convoglio…
“Dimmi DeForest! Che c’è?”
“Non ti ho chiesto come ti chiami! Avrai un nome no?”
“Si che ce l’ho!”
Il treno accelera…
“E allora dimmelo no? Capitasse di incontrarci ancora…” “Il mio nome è Gene!”
Il treno va sempre più veloce… DeForest deve gridare a squarciagola…
“Come? Gene? Ma tu… Ommiod… Ehm… Cavolo ma perché no me l’hai det…”
Il treno è troppo lontano. Le parole di DeForest non si odono più. La Stazione, lentamente svanisce…
“Buon viaggio, DeForest… Addio Bones…”
Da qualche parte. In Nessun Luogo, in qualche tempo. In Nessun Tempo.